lunedì 20 giugno 2011

Prosegue la battaglia legale per Facebook. Ceglia supera il test della verità.

 Paul Ceglia, l’uomo che afferma di possedere metà del social network miliardario Facebook, ha superato il test della macchina della verità riguardo l’ autenticità di un contratto stipulato del 2003, che Mark Zuckerberg afferma essere un falso.

Il test ha mostrato che non c’è “nessun inganno” da parte di Ceglia. Ceglia nel 2003 assunse Zuckerberg come programmatore per una società chiamata StreetFax, poi fu convinto da Zuckerberg a investire in Facebook, all’epoca un sito disponibile solo per gli studenti di Harvard.
Ceglia nel mese di aprile ha rivelato una corrispondenza e-mail tra lui e Zuckerberg, in cui quest’ultimo ha concesso a Ceglia una quota del 50 per cento della società per il suo investimento di $ 1.000, più un’ulteriore quota dell’1 per cento per ogni giorno successivo al 1 Gennaio 2004 in cui Facebook non fosse ancora online.
Gli avvocati di Facebook hanno ovviamente criticato il test del poligrafo, comunemente chiamato macchina della verità, in quanto tale strumento non garantisce risultati veritieri, tanto da non poter essere considerato prova in 49 stati degli USA.
“Questa ultima iniziativa conferma che le mail sono fasulle, letteralmente sono un lavoro di copia-incolla, proprio come il cosiddetto contratto,” ha dichiarato Ori Snyder.
“E il fatto che questo attore deve ora contare sul test del poligrafo dice tutto. Tutti sanno che i test sono facilmente manipolabili, motivo per cui i tribunali li ignorano.”
Facebook ha chiesto di poter esaminare immediatamente le copie originali del contratto e le altre email  che Ceglia sostiene di avere, ma non ha ancora ricevuto le prove. Gli avvocati di Ceglia, che hanno fissato un’ udienza per il 30 giugno, rispondono: ”Non solo il signor Ceglia è in possesso di un accordo originale, ma è stato esaminato persino da due esperti di documenti legali” che ne hanno confermato l’autenticità.

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