Facebook, e i social network in generale, non stanno attraversando un periodo tranquillo. Tra violazioni di privacy varie, anche gli hacker hanno, purtroppo, trovato una loro collocazione.
I dati parlano chiaro: a dicembre 2010 gli attacchi di phishing sono aumentati dell’84,5%, prediligendo i social network e i giochi online. Non ci sorprende, se consideriamo che sono proprio quelli i “luoghi” dove gli utenti web passano molto del loro tempo e dove il concetto di “viralità” trova ampio spazio.
Un esempio recente è il video sulla morte di Bin Laden, il quale portava al suo interno un malware (una banale applicazione che si nasconde dietro un link) che ha infettato moltissimi profili Facebook.
Ma di cosa vanno in cerca gli hacker? Sicuramente di dati sensibili che, nella peggiore delle ipotesi, possono condurre anche al numero di carta di credito. Ma i malware, che hanno raggiunto in un anno un incremento di oltre il 70% secondo il report Microsoft, non sono l’unico pericolo che viaggia in rete in questo periodo.
Un esempio recente è il video sulla morte di Bin Laden, il quale portava al suo interno un malware (una banale applicazione che si nasconde dietro un link) che ha infettato moltissimi profili Facebook.
Ma di cosa vanno in cerca gli hacker? Sicuramente di dati sensibili che, nella peggiore delle ipotesi, possono condurre anche al numero di carta di credito. Ma i malware, che hanno raggiunto in un anno un incremento di oltre il 70% secondo il report Microsoft, non sono l’unico pericolo che viaggia in rete in questo periodo.
Sembra, sempre secondo Microsoft, che ci sia un ritorno (non gradito) degli Adware, cioè quei programmi che aprono all’infinito i banner pubblicitari rallentando così la navigazione e scandagliando il pc alla ricerca di dati. Solo in Italia gli Adware, che costituiscono la causa di una infezione su tre, hanno avuto un aumento del 16%, registrato soprattutto nell’ambiente del porno.
Come contrastarli? Il buon vecchio consiglio di installare un antivirus e tenerlo aggiornato è sicuramente sempre valido, ma ormai non basta più. Sicuramente serve una maggiore informazione sui pericoli a cui si va incontro navigando in rete; ma senza demonizzare, un buon browser di navigazione e il sistema operativo sempre aggiornato possono ridurre di molto il rischio “infezione”.
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